lunedì, luglio 18, 2005

La dolce vita

Abbasso la visiera del casco.

Giro la chiave.

Premo il pulsante di accensione... e la strada si riempe del rombo del bicilindri.
Tiro la frizione. Abbasso la marcia in prima. Lascio la frizione e quando passo in seconda affondo l'accelleratore. Il rombo sale alto, al di sopra dei palazzi.

L'aria è fresca. La strada deserta. Inizia il mio viaggio nella notte.
Vado verso il centro. I semafori lampeggiano. Non c'è quasi nessuno per strada.

La strada è mia. La città anche.

Verso il centro. Verso il caos della vita notturna.
Gente in cerca di svago.
Gente in cerca di divertimento.
Gente in cerca di qualcosa.

Io, tra la gente.

Io cerco il senso di libertà. Il mio viaggio è senza meta. Segue le indicazioni delle strada. I sensi obbligati. I semafori verdi. E arrivo là. Là dove esisteva una volta la dolce vita romana.

Percorro via Veneto al contrario, scendendo verso Piazza Barberini. GLi alberghi sfarzosi ai lati. I turisti in cerca del passato. Anche Cafè de Paris ha un aspetto dismesso. Un aspetto da soffitta.

Scalo di marcia e affondo il gas. Il motore copre il silenzio e si porta via il passato...

Riprendo il viaggio... e arrivo a piazza Venezia. Risalgo via dei Fori Imperiali, ma senza emozione. Il rumore del traffico copre tutto. Anche il rumore del mio motore.

Riprendo la strada di casa, un po' esaltato, un po' deluso. La notte romana è cambiata.

Più viva o più morta. Non è più la stessa.

.gz