martedì, gennaio 25, 2005

L'ordine sbagliato delle cose

Una storia inizia sempre con un certo ordine, ma stamattina ho fatto il caffè forte con la moka e mi è venuta voglia di prenderlo sul balcone. L'aroma del caffè e il freddo pungente mi hanno svegliato completamente. C'è una lenza di blu nel cielo in mezzo alle nuvole e ieri mi sono dimenticato di rimettere il telone sulla moto. Poi ha iniziato a lampeggiare e piovere forte e la gente a correre a l riparo, chi aveveva l'ombrello invece procedeveva come se nulla fosse mentre i ragazzini avrebbero avuto voglia di saltare nelle pozzanghere. La pioggia libera, ripulisce, depura. Depura l'aria e tutto ciò che tocca. Una volta ero uscito da scuola ed ero arrabbiato ma non ricordo perchè, tanto non è necessario ricordare tutto, ma solo quello che si sente e non perchè lo si sente, e pioveva forte ma non avevo voglia di stare li ad aspettare che finisse e poi volevo bagnarmi, stare sotto la pioggia, sentirla scorrere addosso e sentirmi fracido d'acqua. Le gocce cadevano lentamente e con intensità mentre la realtà scorreva veloce tutto intorno. Io e la pioggia un tutt'uno, io e la pioggia e il mondo fuori. Poi la realtà ti cade addosso quando incontri il coglione di un compagno dell'arma che per fare il simpatico urla che non ti devi preoccupare che va tutto bene che in realtà non sta piovendo... Che ne sai tu coglione di quello che sento delle stronzate che mi tocca sentire dei coglioni come te che mi tocca sopportare delle giornate che iniziano e finiscono senza che riesci mai a fare tutto quello che devi fare. Che ne sai del mio amore per la pioggia del sentirmela addosso solo mia. Tu, i tuoi schemi del cazzo, gli stessi schemi in cui ti hanno messo e nemmeno lo sai. Lasciami perdere e pensa ai tuoi problemi, che senza di me, ne hai già abbastanza. Vai vai continua per la tua strada tracciata da altri, sempre agli ordini di qualcun altro che ti dice come vestire, cosa mangiare e cosa pensare. Vai e buona fortuna a te e a tutti i coglioni come te che si sono sentiti in diritto di farmi sapere cosa cazzo pensassero. Ora lo so. E non me ne frega assolutamente niente della tua povertà mentale e delle tue stronzaggine. Sei fico, sei simpatico, ma sei sempre la stessa merda che puoi trovare sui marciapiedi.

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sabato, gennaio 08, 2005

E-Collage: Una giornata al mare (30')



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giovedì, gennaio 06, 2005

Proiezioni

A volte ho bisogno di essere senza senso...
Come una sorta di vis creativa che deve emergere e seguire un percorso non definito e non definitivo. Cio` vuol dire che spesso quel percorso non porta da nessuna parte e alla fine il risultato non è nè creativo, nè soddisfacente ma soltanto una vera perdita di tempo.
Altre volte invece i risultati sono più soddisfacenti, dal lato della pura soddisfazione personale e autocelebrante.

Partiamo da "Una giornata al mare", un post che non ho ancora scritto, ma che pubblichero` a breve: ho trascorso 30 minuti su una spiaggia scattando circa 80 foto con la Sipix. Il risultato è soddisfacente. Almeno una 20 di foto sono belle (*) e il resto sono materiale ottimo per il mio primo e-collage.

20 foto belle su 80 scattate con una Sipix sono per me da considerarsi un ottimo risultato. Cio che mi piace della fotografia è la sua capacità di fermare l'attimo. Però la macchina fotografica è solo uno strumento e di sicuro non ha la capacità dell'occhio umano di cogliere il tutto. L'obiettivo riesce a cogliere solo una parte del tutto e talvolta il particolare risulta insignificante rispetto al globale. Tante volte ho scattato foto di splendidi paesaggi che invece a riguardarli in foto, erano "solo" paesaggi.

Per l'E-collage, ci penso da diverso tempo. Ma sono in dubbio se realizzarlo in modo puro o spurio. Credo che il risultato sia indifferente. Anche questo è interessante: la sommatoria di foto selezionate è equivalente alla sommatoria di foto non selezionate. E' certo che è equivalente? Sicuramente dipende dalla modalità del collage: di sicuro sono propenso verso una casualità strabordante che si evidenzi in ogni singolo pixel. Più che casualità oserei dire disordine e superficialità che però non sono volute ma originarie.

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