La tela nascosta
Da un po' di tempo, complice un esame universitario, mi sto concentrando sul concetto di arte e la domanda è la solita, quella che si sono fatta tutti: che cos'è l'arte?
L'Arte è, secondo molti, la ricerca di un indefinibile e il raggiungimento dell'arte rappresenta il termine della ricerca.
Essendo però indefinibile la ricerca è continua come è però continuo il procedere della ricerca stessa.
"Se uno afferma che il suo lavoro fa parte dell'arte, allora è arte?" (Donald Judd)
E che ruolo ha il ricercatore ovvero l'artista?
Ho riportato la definizione di arte come ricerca dell'indefinibile e quindi senza una vera definizione.
Provo quindi a definire la ricerca stessa ovvero l'atto artistico.
Immagino che l'artista racchiuda la sua visione dell'indefinibile nella sua opera che assume quindi i connotati di un'icona.
Non una rappresentazione dell'indefinibile, ma una sua presentazione.
Immagino lo spettatore interpretare l'icona e avvicinarsi al concetto di arte quanto più si avvicina alla presentazione (o traduzione) che ne ha fatto l'artista.
In questo procedimento l'artista sembra primeggiare sullo spettatore ma in realtà si trovano sullo stesso piano in quanto il primo racchiude la sua visione mentrre l'altro la interpreta ed entrambi seguono percorsi che più o meno si sovrappongono e che differiscono solo nella direzione.
Dato che l'opera d'arte vive a prescindere del suo autore, l'atto artistico di interpretazione in lettura dello spettatore ha uguale potenza che quello dell'artista al momento della creazione.
Entrambi arrivano alla contemplazione dell'indefinibile.
E allora cos'è l'arte? L'arte è il ricercare e chiunque può mettersi alla ricerca.
Coloro che si avvicineranno di più (gli artisti) hanno il merito di indicare la strada a tutti gli altri, ma questi, finquanto riusciranno a contemplarlo, potranno anche essi definirsi vicini all'arte.
Vengo quindi al titolo del post.
La tela nascosta è quella sotto il dipinto. E tutto ciò che noi non riusciamo più a vedere perchè coperta dai colori. E' l'indefinibile.
Quando riusciamo a scorgere la tela, contemplando i colori, le linee o il niente che ricopre la tela allora stiamo contemplando l'indefinibile.
.gz
L'Arte è, secondo molti, la ricerca di un indefinibile e il raggiungimento dell'arte rappresenta il termine della ricerca.
Essendo però indefinibile la ricerca è continua come è però continuo il procedere della ricerca stessa.
"Se uno afferma che il suo lavoro fa parte dell'arte, allora è arte?" (Donald Judd)
E che ruolo ha il ricercatore ovvero l'artista?
Ho riportato la definizione di arte come ricerca dell'indefinibile e quindi senza una vera definizione.
Provo quindi a definire la ricerca stessa ovvero l'atto artistico.
Immagino che l'artista racchiuda la sua visione dell'indefinibile nella sua opera che assume quindi i connotati di un'icona.
Non una rappresentazione dell'indefinibile, ma una sua presentazione.
Immagino lo spettatore interpretare l'icona e avvicinarsi al concetto di arte quanto più si avvicina alla presentazione (o traduzione) che ne ha fatto l'artista.
In questo procedimento l'artista sembra primeggiare sullo spettatore ma in realtà si trovano sullo stesso piano in quanto il primo racchiude la sua visione mentrre l'altro la interpreta ed entrambi seguono percorsi che più o meno si sovrappongono e che differiscono solo nella direzione.
Dato che l'opera d'arte vive a prescindere del suo autore, l'atto artistico di interpretazione in lettura dello spettatore ha uguale potenza che quello dell'artista al momento della creazione.
Entrambi arrivano alla contemplazione dell'indefinibile.
E allora cos'è l'arte? L'arte è il ricercare e chiunque può mettersi alla ricerca.
Coloro che si avvicineranno di più (gli artisti) hanno il merito di indicare la strada a tutti gli altri, ma questi, finquanto riusciranno a contemplarlo, potranno anche essi definirsi vicini all'arte.
Vengo quindi al titolo del post.
La tela nascosta è quella sotto il dipinto. E tutto ciò che noi non riusciamo più a vedere perchè coperta dai colori. E' l'indefinibile.
Quando riusciamo a scorgere la tela, contemplando i colori, le linee o il niente che ricopre la tela allora stiamo contemplando l'indefinibile.
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