mercoledì, aprile 13, 2005

Roma, 13 aprile 2005, ora 00:01

Ho bisogno di una birra. Anzi di birre.
Non ne ho. Sto guardando la televisione con i soliti politici con la faccia da "ci capisco solo io e voi non capite un cazzo".

Ho bisogni di bere... birra.
Decido di uscire e di procurarmi una birra. Al pub sotto casa ci vado a pranzo con i colleghi di lavoro. Non mi va. Sarebbe routine.

Prendo la macchina e inizio a cercare la mia birra. Anzi le mie birre. Ho bisogno di qualcosa di buono. Non la solita birra.

Roma di notte cambia volto. E' una città diversa. E' una citta di persone che si muovono solo in macchina. Non c'è gente sui marciapiedi. Non ci sono negozi aperti. Tutte le serrande sono abbassate. Anche quelle dei bar. E non trovo le mie fottute birre. Giro in zonzo. Cerco un bar che abbia delle buone birre.

Gli unici aperti sono qualche pasticceria, tea room... Niente birra.
Passo davanti ad un cinema, anzi un cinema Five. Penso alle loro birre nel bicchiere di plastica. Nahhh. Continuo il mio giro. A caccia di birre.

Le insegne dei negozi accese. I negozi chiusi. Qualcuno scende il cane. Manifesti di W i cani e M i le cacche. Qualche pizzeria con una piccola folla fuori. Qualche trattoria con i vetri appannati. Niente birra.

Roma. E' un'altra citta di notte. E' la citta che conosco meglio. E' la città che mi piace di più. E' la citta che sento più mia. Roma, quella di notte.

E arrivo a destinazione. E' la mia paninoteca. La paninoteca di quando sono arrivato a Roma. Quella dove mi fermavo prima di rientrare. Di notte. E ha le birre. Le mie birre. In più di dieci anni e' cambiata diverse volte. Questa volta è cambiata di più. Non ci sono i vecchi proprietari. Non c'è più la caricatura di Bruno Conti alle pareti. Non c'è più il figlio del proprietario. Quello con i capelli lunghi. Quello della foto attaccata al muro, sicuramente scattata nel giorno in cui il padre gli ha regalato la moto. La kawasaki. Non c'è più la foto.

Ma ci sono le birre. E finalmente sono le mie birre.

Ora mi mancano le patatine. Avete buste di patatine? No, solo patatine fritte espresse... e aspetta... Le vuoi?... sembra quasi un ordine....

[ore 0:48, Rai Tre - gentedinotte: si parla di anna magnani. Intanto è finita la prima birra: Peroni Gran Riserva - Doppio malto]

No. Non le voglio... pago. 11 Euro per tre birre. Non è più la paninoteca di una volta.

Torno in macchina. Verso casa... Ho bisogno ancora di una cosa: patatine. Pringles.

Giro verso il centro. Devo trovare un bar. Un bar con le pringles. Non è facile a Roma. Di notte.

Salgo per l'appia... arrivo a Re di Roma e giro verso Magna Grecia. Sempre negozi chiusi. Sempre folla vicino al tabaccaio automatico. Un bar aperto... e tubi di pringles. Mi fermo. Scendo. Prendo tre tubi. Sono quelli piccoli. Ma vanno bene: classic, paprika e hot spicy. Come sono queste? Piccanti? Mica troppo speziate? No. Ciao. Vai con Dio fratello.

Ora so che c'è l'ultima tappa: l'edicola notturna. Mi fermo. Oltre il semaforo. Dov'è l'ultimo di Dylan Dog? Non è ancora uscito. E quello del mese scorso? Eccolo in alto... quello con l'occhio.

L'occhio. Le due vite di dream. Roma di notte. Come un sogno. Cieca, ma dai mille occhi. Mi ha visto uscire in cerca di birre. Mi vede tornare con le birre, le patatine e un fumetto. I suoi mille occhi mi hanno visto e mi hanno... ignorato.

Ora ho le birre. Ho le pringles. Ho il Dylan Dog del mese scorso. E ho una storia.

La storia di una città diversa. Roma di notte. La citta santa dove, di notte, ci sono più puttane che birre. Ti guardano dai marciapiedi. Le puttane, non le birre. Niente moralismi per favore. La vita, si chiama cosi', anche se non fai la puttana.

'notte.

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